“DOCUMENTARE IL BUIO” CORSO DI FOTOGRAFIA IN GROTTA
“Documentare il buio”, così si intitolava il 2° corso regionale di fotografia in grotta che si è concluso in questi giorni, organizzato dalla Scuola di Speleologia Isontina che, ricordiamolo, è sostenuta dal Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer”, dal Gruppo Speleologico Monfalconese “Amici del Fante” di Monfalcone e dal Gruppo Speleologico “Talpe del Carso” di Doberdò. Il corso residenziale che si è svolto presso il rifugio speleologico di Taipana ha potuto godere di una cornice davvero unica allietata da condizioni meteorologiche di un ottobre eccezionale. Secondo gli organizzatori dell’evento, la partecipazione è andata ben oltre alle più rosee aspettative, l’entusiasmo dei partecipanti è stato pari alla viva soddisfazione degli istruttori, dei veri professionisti della fotografia in grotta e provenienti dalla Toscana, dall’Umbria e anche dal nostro Friuli Venezia Giulia. Il corpo insegnante era formato infatti da Paolo Dori di Massa Carrara, Marco Bani di Città di Castello, Guglielmo Esposito di Pordenone, Giuseppe Moro di Udine e Luigino Snidero uno dei più quotati fotografi naturalistici del Friuli Venezia Giulia e non solo, tutti dei veri maestri nell’arte fotografica ed anche esperti nella fotografia tridimensionale, una specialità che sta prendendo sempre più piede ma che fatta in ambiente di grotta comporta non poche difficoltà. Il corso che ha preso il via venerdì 14 ottobre e che si è concluso domenica 16, ha visto la partecipazione di ben 22 allievi provenienti non solo dalla nostra regione ma anche dalla Toscana e dal Veneto, era improntato su due sezioni di lavoro ben distinte: una basata su lezioni teoriche, dove gli allievi hanno potuto apprendere, sotto la guida degli esperti fotografi, tutti i segreti della fotografia digitale in ambiente ipogeo e una pratica. Per poter mettere a frutto gli insegnamenti ricevuti, infatti, il corso è proseguito in una grotta vera e propria. Qui, grazie alla disponibilità dei responsabili delle vicine Grotte di Villanova che, hanno messo a disposizione tutti gli ambienti ipogei e le strutture della grotta turistica, si sono potuti mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti. Si è svolta poi presso il rifugio di Taipana una selezione delle foto migliori scattate dagli allievi e quindi, dopo una sontuosa cena presso l’area festeggiamenti della locale polisportiva, sono stati consegnati gli attestati di partecipazione ed è stata proiettata la rassegna delle foto migliori accompagnata, in anteprima assoluta, da un filmato in 3D effettuato nel cosiddetto “Ramo dei Lucchesi” nell’Antro del Corchia sulle Alpi Apuane. Una vera apoteosi di immagini di concrezioni che per effetto del tridimensionale hanno stupito non poco i presenti. E’ seguito, sempre in 3D, un documentario su una recente spedizione speleologica nella famosa “Grotta del Bue marino” in Sardegna. In questa occasione si è potuto vedere come le moderne tecnologie possono creare magiche atmosfere e possono anche essere messe a disposizione di chi vuole studiare l’ambiente sotterraneo anche da questo punto di vista e poi, non dimentichiamolo, la fotografia tridimensionale rappresenta il futuro per far conoscere ad un vasto pubblico l’atmosfera ed il mistero del mondo ipogeo. I recenti filmati in 3D sul grande schermo prodotti da grandi registi come ad esempio James Cameron con il film “Sanctum” hanno dimostrato il crescente interesse per questo genere. Insomma a conclusione di questo corso possiamo ben dire che, al di la dell’utilità, è stata anche una grande festa della speleologia documentaristica propiziata soprattutto dalla disponibilità della popolazione locale che, a cominciare dalla polisportiva di Taipana, ha messo a disposizione le proprie strutture ricettive e come ha più volte sottolineato l’assessore del comune, intervenuto all’apertura del corso, è stato un momento di visibilità per il paese pedemontano. Queste manifestazioni, ha tenuto a ribadire l’assessore, contribuiscono in modo rilevante a far conoscere la montagna sotto tutti gli aspetti e contribuiscono a evitare l’abbandono della stessa da parte di una popolazione sempre più attratta dal fondovalle. E’ per questo motivo, ha concluso, che l’amministrazione comunale sarà sempre pronta a sostenere questo tipo di iniziative atte a valorizzare il territorio.
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