martedì 25 ottobre 2011

mostra ammoniti - Monfalcone 19.11-27.12.2011

Mostra Ammoniti

Mostra Ammoniti
Monfalcone (GO) Palazzetto Veneto via S. Ambrogio -  dal 19 nomebre al 27 dicembre 2011

Inaugurazione,
sabato 19 novembre 2011 alle ore 18.00

Dettagliata descrizione dell'iniziativa
La mostra paleontologica "Ammoniti" che veniamo a proporre è relativa ad un particolare gruppo ormai estinto di caratteristici molluschi cefalopodi fossili, dalla forma a spirale, che anticamente popolavano i mari della Tetide. La mostra, unica nel suo genere, non è mai stata realizzata nella Regione Friuli Venezia Giulia, e nelle regioni vicine; comprende una esposizione di significativi e rari reperti fossili provenienti dai principali affioramenti del mondo: Madagascar, Marocco, Nigeria, Timor ecc.
L'esposizione è stata progettata e ideata per scopi didattico divulgativi ed è rivolta alle scolaresche d'ogni ordine e grado, ai cittadini tutti ed agli appassionati della materia.
Si snoderà lungo un percorso rappresentato da pannelli schematici attraverso i quali il visitatore sarà guidato alla conoscenza di questi strani ed affascinanti cefalopodi fossili, alla loro diversificata morfologia, ai modi di vita e alla loro classificazione; seguiranno delle bacheche contenenti i reperti fossili a rappresentare i principali Ordini e Famiglie a partire dalle epoche più antiche per giungere al periodo Cretacico coincidente con la loro estinzione.

INGRESSO LIBERO
ORARIO E LOCANDINA

INGRESSO LIBERO
INVITO

La valenza scientifica sarà garantita dai nostri geologi coadiuvati dalla esperienza professionale e scientifica del dot. Geologo Bacchia Flavio di Trieste.
Per l'occasione verrà presentato e messo a disposizione del pubblico un CR-ROM interattivo che raccoglierà ed illustrerà in modo più dettagliato tutti i pannelli della mostra stessa.
E' nostra intenzione riuscire a realizzare la stampa del catalogo guida alla mostra.
Così come da noi dimostrato in altre occasioni simili, rivolgeremo particolare attenzione alle scolaresche organizzando opportune visite guidate.

La mostra comprende:
reperti paleontologici di alta qualità e valenza scientifica rigorosamente determinati (genere e specie) appartenenti alle principali famiglie e tipologie a rappresentare la loro evoluzione nelle dimensione e nella forma durate l'era primaria e secondaria.

A corredo della mostra stessa, saranno predisposti dei pannelli didattici che illustreranno le caratteristiche delle varie specie, la loro evoluzione, i modi di vita, la loro estinzione e le varie tipologie.
Sarà realizzato un CD ROM interattivo con valenza didattica ed il catalogo guida alla mostra.

Coinvolgimenti
Sarà realizzata in collaborazione della ditta ZOIC di Trieste che ci fornirà gran parte del materiale espositivo, e in collaborazione con L'università della Terza età del Monfalconese che assieme a noi garantirà l'apertura della mostra stessa.

Obiettivi prioritari
La mostra è stata progettata seguendo i seguenti obiettivi prioritari:
• Coadiuvare le insegnati alla diffusione e conoscenza della Storia della Terra attraverso i reperti fossili e la paleontologia.
• Toccare con mano; vivere attraverso i reperti fossili emozioni particolari che portino il visitatori ad immaginari mondo sconosciuti e particolari ambienti marini ormai scomparti.
• Rendere semplice, ed alla portata di tutti, una scienza normalmente riservata a specialisti ed appassionati.
• Contribuire alla crescita del patrimonio culturale della città.
Saranno previste visite guidate al mattino su appuntamento preventivo.

Rilevanza
Rilevanza alla mostra verrà data attraverso la stampa locale; l'affissione di locandine; gli uffici turistici regionali e attraverso il WEB con la realizzazione di un sito dedicato pubblicizzato attraverso Facebook.


 

Pagina in aggiornamento

martedì 18 ottobre 2011

Comunicato stampa

 “DOCUMENTARE IL BUIO” CORSO DI FOTOGRAFIA IN GROTTA

“Documentare il buio”, così si intitolava il 2° corso regionale di fotografia in grotta che si è concluso in questi giorni, organizzato dalla Scuola di Speleologia Isontina che, ricordiamolo, è sostenuta dal Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer”, dal Gruppo Speleologico Monfalconese “Amici del Fante” di Monfalcone e dal Gruppo Speleologico Talpe del Carso di Doberdò. Il corso residenziale che si è svolto presso il rifugio speleologico di Taipana ha potuto godere di una cornice davvero unica allietata da condizioni meteorologiche di un ottobre eccezionale. Secondo gli organizzatori dell’evento, la partecipazione è andata ben oltre alle più rosee aspettative, l’entusiasmo dei partecipanti è stato pari alla viva soddisfazione degli istruttori, dei veri professionisti della fotografia in grotta e provenienti dalla Toscana, dall’Umbria e anche dal nostro Friuli Venezia Giulia. Il corpo insegnante era formato infatti da Paolo Dori di Massa Carrara, Marco Bani di Città di Castello, Guglielmo Esposito di Pordenone, Giuseppe Moro di Udine e Luigino Snidero uno dei più quotati fotografi naturalistici del Friuli Venezia Giulia e non solo, tutti dei veri maestri nell’arte fotografica ed anche esperti nella fotografia tridimensionale, una specialità che sta prendendo sempre più piede ma che fatta in ambiente di grotta comporta non poche difficoltà. Il corso che ha preso il via venerdì 14 ottobre e che si è concluso domenica 16, ha visto la partecipazione di ben 22 allievi provenienti non solo dalla nostra regione ma anche dalla Toscana e dal Veneto, era improntato su due sezioni di lavoro ben distinte: una basata su lezioni teoriche, dove gli allievi hanno potuto apprendere, sotto la guida degli esperti fotografi, tutti i segreti della fotografia digitale in ambiente ipogeo e una pratica. Per poter mettere a frutto gli insegnamenti ricevuti, infatti, il corso è proseguito in una grotta vera e propria. Qui, grazie alla disponibilità dei responsabili delle vicine Grotte di Villanova che, hanno messo a disposizione tutti gli ambienti ipogei e le strutture della grotta turistica, si sono potuti mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti. Si è svolta poi presso il rifugio di Taipana una selezione delle foto migliori scattate dagli allievi e quindi, dopo una sontuosa cena presso l’area festeggiamenti della locale polisportiva, sono stati consegnati gli attestati di partecipazione ed è stata proiettata la rassegna delle foto migliori accompagnata, in anteprima assoluta, da un filmato in 3D effettuato nel cosiddetto “Ramo dei Lucchesi” nell’Antro del Corchia sulle Alpi Apuane. Una vera apoteosi di immagini di concrezioni che per effetto del tridimensionale hanno stupito non poco i presenti. E’ seguito, sempre in 3D, un documentario su una recente spedizione speleologica nella famosa “Grotta del Bue marino” in Sardegna. In questa occasione si è potuto vedere come le moderne tecnologie possono creare magiche atmosfere e possono anche essere messe a disposizione di chi vuole studiare l’ambiente sotterraneo anche da questo punto di vista e poi, non dimentichiamolo, la fotografia tridimensionale rappresenta il futuro per far conoscere ad un vasto pubblico l’atmosfera ed il mistero del mondo ipogeo. I recenti filmati in 3D sul grande schermo prodotti da grandi registi come ad esempio James Cameron con il film “Sanctum” hanno dimostrato il crescente interesse per questo genere. Insomma a conclusione di questo corso possiamo ben dire che, al di la dell’utilità, è stata anche una grande festa della speleologia documentaristica propiziata soprattutto dalla disponibilità della popolazione locale che, a cominciare dalla polisportiva di Taipana, ha messo a disposizione le proprie strutture ricettive e come ha più volte sottolineato l’assessore del comune, intervenuto all’apertura del corso, è stato un momento di visibilità per il paese pedemontano. Queste manifestazioni, ha tenuto a ribadire l’assessore, contribuiscono in modo rilevante a far conoscere la montagna sotto tutti gli aspetti e contribuiscono a evitare l’abbandono della stessa da parte di una popolazione sempre più attratta dal fondovalle.  E’ per questo motivo, ha concluso, che l’amministrazione comunale sarà sempre pronta a sostenere questo tipo di iniziative atte a valorizzare il territorio.      

 

lunedì 10 ottobre 2011

Comunicato stampa

CONVEGNO “GRADISCA RITROVATA”

Domenica 9 ottobre a Gradisca d’Isonzo, si è svolto, in una sala del palazzo Monte di Pietà gremita all’inverosimile, tra curiosi, studiosi e semplici cittadini il preannunciato convegno su “Gradisca ritrovata. Organizzato dal Gruppo Archeologico Goriziano e dal Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” con il patrocinio del Comune di Gradisca d’Isonzo, della Provincia di Gorizia e della Regione Friuli Venezia Giulia e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, il convegno si prefiggeva l’obiettivo di elaborare strategie necessarie al recupero delle strutture storico-architettoniche della città, ora in totale abbandono, mirando alla loro tutela ed alla loro valorizzazione sotto il profilo culturale e turistico nell’ambito di un piano di rilancio su vasta scala che coinvolga gli Enti Locali e la popolazione.

La partecipazione al convegno è andata ben oltre le più rosee aspettative, ad una sala oltremodo gremita ha fatto seguito una serie di interventi di studiosi ed esperti del settore che hanno determinato l’interesse ed il coinvolgimento dell’amministrazione comunale presente con il suo assessore alla Cultura, Paolo Bressan, e l’assessore ai Lavori pubblici, Enea Giuliani.

L’assessore Bressan ha aperto i lavori con i consueti saluti ma a anche fatto un sunto dei lavori intrapresi dal comune e delle azioni intraprese per ottenere il recupero e la salvaguardia del castello, azioni che non sempre sono andate a buon fine per le mille difficoltà burocratiche.

Sono seguiti poi gli interventi dei vari relatori ad iniziare da Luigi Fozzati della Soprintendenza ai Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia che nella sua relazione metteva in evidenza il problema se, l’eccessiva salvaguardia della memoria, la volontà di salvare tutto ed ogni cosa,  fosse un problema o una risorsa. Molto puntuale, anche, l’intervento del prof. Silvano Cavazza dell’Università degli Studi di Trieste che ha tracciato, attraverso stampe storiche inedite, la storia di Gradisca. A questa si è allacciata la ricerca storica effettuata dalla professoressa Maddalena Malni Pascoletti della sezione di Gorizia di Italia Nostra che ha esposto i risultati ottenuti da una ricerca su alcune antiche mappe della città fortificata scoperte negli archivi di Vienna. E’ seguita poi una dettagliata relazione eseguita da Maurizio Tavagnutti sui lavori svolti dal C.R.C. “C. Seppenhofer” nell’ambito del progetto “Gradisca sotterranea”. In una rassegna dei vari pozzi e cunicoli esplorati e rilevati topograficamente il relatore ha fatto il punto della situazione prendendo in considerazione la possibilità di nuove prospezioni all’interno del Castello di Gradisca che, su segnalazione di alcuni residenti, potrebbe ancora racchiudere la possibilità di nuovi ritrovamenti sotterranei. Ma la proposta più interessante lanciata dal relatore è stata quella relativa alla valorizzazione degli ipogei presenti all’interno del torrione San Giorgio, uno dei più interessanti tra i sei presenti nella cittadina gradiscana. In pratica egli ha voluto segnalare all’amministrazione comunale la possibilità di realizzare all’interno del grande torrione di San Giorgio, posto nella parte nord delle mura che cingono Gradisca, una mostra permanente che attraverso pannelli e foto illustri sia la storia della città, sia i risultati ottenuti nel corso dello sviluppo del progetto “Gradisca sotterranea”. Progetto questo che vede affiancati da diversi anni il Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” che si occupa delle cavità artificiali presenti nella cittadina di Gradisca d’Isonzo ed in un utile sinergia, anche il Gruppo Archeologico Goriziano.

In questo modo gli ipogei presenti all’interno di questo manufatto medioevale che, ricordiamo, racchiude anche l’antica Porta di Farra, potrebbe essere fruito anche dal grosso pubblico ma soprattutto da scolaresche. Si creerebbe in questo modo un circuito turistico che farebbe da traino anche per altre iniziative analoghe.

Nel pomeriggio si sono svolte altre relazioni che hanno visto impegnati diversi relatori tra cui Luca Rinaldi della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia, Roberta Corbellino dell’Archivio di Stato di Udine, l’architetto Claudio Visintini, che ha presentato un libro dedicato alla città, Ettore Guido Basiglio Ribaudo per la sezione di Gorizia di Ambiente Italia o.n.l.u.s., gli architetti Alessandra Monorchio e Anna Furioso che rispettivamente hanno portato in discussione alcune loro proposte per la valorizzazione del Castello.

Al termine è seguita un’affollata tavola rotonda presieduta dall’assessore alla Cultura Paolo Bressan durante la quale sono stati dibattuti i vari temi proposti dai relatori e si sono fatte presenti all’amministrazione comunale alcune istanze particolarmente sentite da parte della cittadinanza presente.

L’intervento dell’assessore ai lavori pubblici, Giuliani, è stato particolarmente seguito perché ha finalmente dato un barlume di speranza alle varie aspettative dei presenti. Egli in pratica ha affermato che entro tre anni si potrà riaprire, anche se solo parzialmente, il Castello. Contrariamente ad alcune indiscrezioni trapelate negli ultimi giorni, il lungo e affascinante progetto di recupero del suggestivo compendio, dopo il Teatro della cittadina isontina, non rischia affatto di fermarsi.

E la prima tappa è propri quella, ultimare i primi lavori entro il 2014. Ad affermarlo a chiare lettere è lo stesso assessore comunale ai Lavori pubblici, “dopo 27 anni c’è finalmente qualcosa di concreto”. L’occasione, egli afferma, per tornare a parlare di quello che è il grande sogno nel cassetto di tutti i cittadini: cioè quello di vedere rivivere la Fortezza; viene appunto dal convegno “Gradisca ritrovata” che ha messo a confronto archeologi, speleologi, addetti ai lavori e amministratori.

Un punto su tutti che, poi è stato focalizzato nel corso dell’incontro: quante possibilità ci sono di dare concretezza al finanziamento da 1,5 milioni che Arcus spa, l’agenzia governativa per il recupero dei beni culturali, è intenzionata a stanziare per il restauro dell’area castellana? Ad anticipare qualche concetto è lo stesso Giuliani, che anzitutto chiarisce lo scopo di questa operazione premettendo che nessuno si illude di vedere riaperto il Castello in tempi brevi. Però è possibile effettuare negli anni una progressiva messa in sicurezza dei diversi edifici e contemporaneamente procedere con la pulizia e la bonifica dei camminamenti. Sino a rendere l’area nuovamente fruibile, anche se per ora soltanto esternamente.

Secondo Giuliani il primo passo è proprio questo, “rompere idealmente quella barriera anche psicologica” che dal 1984 tiene i gradiscani separati dal Castello. Concetto che è emerso chiaro anche dal dibattito tra i vari relatori al seguito della tavola rotonda e più volte puntualizzato dall’architetto Martinis. Con gli edifici e i camminamenti rimessi in sicurezza l’area tornerà accessibile e sarà una prima conquista, ha spiegato l’assessore, poi è chiaro che sarebbe solamente l’inizio. Ed è qui che è stata inserita la richiesta, da parte del “Seppenhofer” di poter valorizzare anche gli ipogei esistenti nel torrione San Giorgio e renderli fruibili al pubblico, richiesta che è stata apprezzata anche dal pubblico e che l’assessore Bressan ha recepito. Giuliani comunque ha voluto ribadire che non è più possibile sperare che un privato, o tantomeno lo Stato, stanzino 28 milioni di euro (tanti sono stati quantificati per i lavori) in un colpo solo. Però ci si può avvicinare gradualmente a creare le condizioni per riportare in vita quell’area, anche se ci vorranno tanti anni. La prima tappa, per l’appunto, il doppio finanziamento da complessivi 1,5 milioni di euro (900mila subito per i primi edifici, quelli maggiormente degradati) stanziati da Arcus per un progetto che vede il Genio civile e la Soprintendenza ai beni architettonici del Friuli Venezia Giulia come principali interlocutori. L’assessore ha peraltro chiarito un equivoco sorto nei giorni scorsi in cui sembrava che la Soprintendenza avesse determinato uno stop al progetto. Egli, infatti, ha chiarito che il Genio civile è responsabile della progettazione che è affidata peraltro esternamente a dei professionisti gradiscani. La Soprintendenza, come è nelle sue facoltà, ha semplicemente comunicato al Genio alcune prescrizioni e raccomandazioni sull’utilizzo di determinati materiali e su altre soluzioni progettuali, nell’ottica di un rispetto storico degli edifici. Se non vi saranno intoppi dunque, i lavori andranno in appalto entro il secondo semestre del 2012.

 

RASSGNA STAMPA SU “GRADISCA SOTTERRANEA”

Per saperne di più, rassegna di titoli sulla stampa locale in cui è stato coinvolto il C.R.C. “C. Seppenhofer” e il Gruppo Archeologico Goriziano.

 

- Gradisca, bloccato il progetto del castello (Il Piccolo – 17/06/2007 pag. 9)

- Alla scoperta di Gradisca con il Gruppo Archeologico (Il Piccolo – 09/01/2008 pag. 2)

- Il gruppo archeologico goriziano organizza gite a Treviso e Gradisca (Il Messaggero Veneto – 10/01/2008 pag. 2)

- Domenica 27 un tour tra le bellezze storiche e i piaceri della tavola (Il Messaggero Veneto – 15/01/2008 pag. 10)

- Gite a Gradisca e a Treviso organizzate dal gruppo archeologico Goriziano (Il Messaggero Veneto – 17/01/2008 pag. 5)

- Tour enogastronomico tra le bellezze storiche dell’antica Fortezza (Il Messaggero Veneto – 27/01/2008 pag. 9)

- Destinati 40mila euro per il recupero e la pulizia delle mura venete di Gradisca (Il Piccolo – 27/02/2008 pag. 8)

- La fortezza vietata alle ricerche speleo (Il Piccolo - 19/04/2008 pag. 9)

- Senza titolo (Il Piccolo – 10/08/2008 pag. 8)

- Gradisca: la Seppenhofer ha scoperto un pozzo nel giardino di calle Corona (Il Messaggero Veneto – 11/08/2008 pag. 9)

- Gradisca, ripulite le mura del castello (Il Piccolo – 18/03/2009 pag. 13)

- Castello, due aperture scoperte dagli speleologi del Seppenhofer (Il Messaggero Veneto – 18/03/2009 pag. 8)

- Nuove iniziative del Gruppo archeologico ( Il Messaggero Veneto – 28/09/2009 pag. 7)

- Alla riscoperta della Fortezza di Gradisca (Il Piccolo – 29/09/2009 pag.10)

- Iniziativa del Gruppo archeologico per scoprire la Gradisca sotterranea (Il Messaggero Veneto – 01/10/2009 pag. 7)

- Il Gruppo archeologico: il Comune si dia una mossa per recuperare il castello (Il Messaggero Veneto – 12/10/2009 pag. 10)

- In 50 alla scoperta dei segreti del castello (Il Piccolo – 14/10/2009 pag. 9)

- Gradisca, dagli scavi emergono le fondamenta delle mura venete (Il Piccolo – 13/02/2010 pag. 12)

- Reperti archeologici in piazza (Il Messaggero Veneto – 13/02/2010 pag. 7)

- Senza titolo (Il Piccolo – 14/02/2010 pag.11)

- Reperti in piazza, il Gruppo archeologico attacca il Comune (Il Messaggero Veneto – 14/02/2010 pag. 8)

- “Resti di mura di scarso valore archeologico” (Il Piccolo – 14/02/2010)

- Notte bianca con gli archeologi (Il Messaggero Veneto – 22/04/2010 pag. 9)

- Gradisca, gioielli nascosti (Il Piccolo – 26/04/2010 pag. 7)

- Sotto Gradisca vivono i protei (Il Piccolo – 19/04/2011 pag. 19)

- Progetto “Gradisca sotterranea” – continua l’esplorazione dei pozzi a Gradisca d’Isonzo (Fallisca – 20/04/2011)

- Gradisca, proposte per tutelare la Fortezza (Il Messaggero Veneto – 07/08/2010 pag. 55)

- Brevi – Gradisca (Il Messaggero Veneto – 10/08/2011 pag. 39)

- Anche nel Carso gradiscano vive il Proteo (Il Piccolo – 11/08/2011 pag. 26)

- Senza titolo (Il Piccolo – 17/08/2011 pag. 34)

- Cantaquartieri (Il Piccolo – 21/08/2011 pag. 50)

- Gradisca ritrovata (Fallisca – 20/09/2011)

- Senza titolo (Il Piccolo – 21/09/2011 pag. 42)

- Un tuffo nel passato per riscoprire i tesori della Fortezza (Il Messaggero Veneto – 24/09/2011 pag. 41)

- Castello, restauro e tutela (Il Piccolo – 28/09/2011 pag. 37)

- Convegno su “Gradisca ritrovata” (Il Piccolo – 28/09/2011 pag. 41)

- Convegno per recuperare le antiche mura (Il Messaggero Veneto – 01/10/2011 pag. 27)

- Brevi – Convegno sul castello (Il Piccolo – 05/10/2011 pag. 61)

- Convegno per valorizzare le antiche vestigia veneziane (Il Messaggero Veneto – 05/10/2011 pag. 29)

- Patrimonio Unesco la sfida di Gradisca (Il Piccolo – 06/10/2011 pag. 35)

- Gradisca da salvare studiosi al capezzale della Fortezza (Il Piccolo – 06/10/2011 pag. 35)

- Stop dei lavori della Soprintendenza (Il Piccolo – 06/10/2011 pag. 35)

- Castello, un tesoro per incentivare il turismo (Il Messaggero Veneto – 06/10/2011 pag. 27)

- Domani il convegno sul castello (Il Piccolo – 08/10/2011 pag. 32)

- L’assessore Giuliani: nel 2014 castello aperto al pubblico (Il Piccolo – 09/10/2011 pag. 34)

- “Gradisca ritrovata” Analisi sulla fortezza (Il Piccolo – 09/10/2011 pag. 34)

 

venerdì 7 ottobre 2011

Ultimi giorni per iscriversi al Corso per Istruttori Sezionali di Speleologia

Vi ricordiamo che lunedi 10 ottobre 2011 si chiudono definitivamente le iscrizione per il corso verifica per ISS Liguria che si terrà a Rialto da venerdì 21 ottobre a domenica 23 ottobre.
Il corso è organizzato dal Gruppo Grotte CAI Savona.