giovedì 22 aprile 2010

Giornata di studi sulle leggende delle grotte del Friuli

Sabato 24 aprile con inizio alle ore 9.30 si svolgerà, presso i Musei Provinciali di Borgo Castello a Gorizia, una giornata di studi dedicata alle leggende legate alle grotte del Friuli Venezia Giulia. Alla manifestazione, organizzata dalla Federazione Speleologica Isontina, hanno già aderito diversi studiosi di questo particolare argomento del folklore nostrano.

STREGHE, ORCHI E KRIVAPETE

Le grotte tra miti e leggende.

La Federazione Speleologica Isontina, nell’ambito del proprio programma di divulgazione della speleologia, da tempo propone e organizza conferenze e proiezioni su vari temi legati alla speleologia regionale.

A questo scopo ha organizzato per sabato 24 p.v. un’intera giornata dedicata alle leggende legate alle grotte del Friuli. La manifestazione si svolgerà presso la sala conferenze dei Musei Provinciali di Borgo Castello a Gorizia a partire dalle ore 9.30 e terminerà alle ore 17.00.

I vari aspetti del fenomeno carsico - caverne, voragini, campi solcati, risorgenti - hanno sempre colpito la fantasia dell’uomo che vi collegava una volta presenze mitiche e soprannaturali.

Il progresso delle scienze e dei mezzi di informazione e soprattutto la scomparsa della chiusa società patriarcale per cui ogni borgo ed ogni vallata costituivano un universo a se stante, hanno contribuito nel nostro secolo alla distruzione di questo mondo di fiaba ora dolce, ora crudele, ma sempre poetico e spontaneo.

Questo processo irreversibile coinvolge con maggiore o minore velocità tutte le regioni italiane, non ultima quella friulana.

Anzi, in questa zona di confine, esso viene accelerato dalle conseguenze di due conflitti mondiali: spostamento di confini, migrazioni, ecc.

Per fortuna non mancano studiosi ed associazioni che hanno raccolto quanto resta del folklore friulano.

Tra i primi che si interessarono al folklore delle grotte si distingue Luigi Gortani che, pur non essendo speleologo, aveva esposto in un capitolo della Guida della Carnia di Giovanni Marinelli (1898) quanto si sapeva allora sull’argomento.

Fra gli speleologi che si sono interessati all’argomento dobbiamo ricordare il Lazzarini (1904) ed il De Gasperi (1913, 1917). Per un lungo periodo - dalla fine della prima guerra mondiale ai giorni nostri - non vi sono monografie sull’argomento ma solo accenni a leggende sulle grotte in studi che riguardano le tradizioni popolari della Carnia e delle Giulie o qualche analisi dei racconti - per lo più di origine storica - che riguardano singole cavità (S. Giovanni d’Antro, S. Colomba).

Negli ultimi anni altri speleologi hanno ripreso questo genere di ricerca pubblicando lavori di minor mole ma che hanno il merito di dare un primo inquadramento sistematico alla materia (Chiappa, 1965; Caracci, 1971; Faraone e Guidi, 1974-75).

La giornata di studi sulle leggende legate al magico mondo delle grotte friulane sarà accompagnata da proiezioni digitali che illustreranno le varie tesi degli autori che si succederanno al tavolo degli oratori.

Nel corso della giornata verranno presi in esame i vari aspetti delle tradizioni popolari che sin dai tempi remoti hanno associato le grotte con la presenza di esseri diabolici.

In particolare verrà spiegato: come sono nate le leggende legate alle grotte; verrà quindi fatta una breve illustrazione dei vari esseri demoniaci che la tradizione popolare friulana ha legato all’ambiente sotterraneo.

A conclusione della giornata verrà proiettato un filmato in cui il regista ha sapientemente ricostruito sia le atmosfere che le magiche suggestioni di un’antica leggenda francese.

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